Cos’è il Brand Positioning e come Costruirlo. Definizione, esempi e strategie

positioning

Quante volte in ambito business, marketing e comunicazione ti è capitato di sentir parlare di “brand positioning”? Sicuramente spesso ma, se sei qui, probabilmente è perché non sai bene di cosa si tratta o hai dei dubbi sulla tua strategia di positioning, giusto?

Bene, in questo articolo allora ti spiegherò cosa si intende per brand positioning, come costruirlo e quali sono le migliori strategie per ottenere il massimo risultato. 

Prima però vorrei fare una precisazione: 

quando si parla di “brand” non si parla necessariamente di CocaCola, Nike, Ferrari etc. 

A volte ho sentito persone dire “ma io non sono un brand, non devo diventare CocaCola… devo solo vendere x o y alle persone della mia zona… ” 

Caspiterina… certo che si! Certo che devi diventare un brand! 

Non si vende senza un brand… e brand non significa semplicemente un loghetto riconosciuto da tutti e non significa necessariamente una grande azienda.

Puoi essere anche un singolo professionista o una piccola attività locale ed avere il tuo brand. 

Ma andiamo per gradi, seguimi e ti spiego…

Brand Positioning cos’è: definizione e significato

Iniziamo subito col chiarire cos’è il brand positioning

Il brand positioning è la posizione che il tuo brand occupa in un mercato di riferimento e come questo si colloca rispetto ai competitors nella mente dei tuoi clienti o dei potenziali clienti.

Anche uno studio professionale, un ristorante o un qualsiasi negozio può avere un proprio brand, ovvero, una propria posizione e una propria riconoscibilità nel mercato e nei confini in cui opera.

Questa posizione è data da una serie di elementi come il modello di business, la strategia di comunicazione, il prezzo, la tipologia di offerta, la qualità di ciò che offri e vari altri aspetti ma, soprattutto, è data da ciò che fondamentalmente ti distingue da qualsiasi altro competitor nel tuo settore. 

Essere unici e diversi (o almeno riuscire ad essere percepiti tali) è sicuramente la chiave! Al riguardo ho scritto un intero articolo che se vuoi, puoi approfondire qui:

Come creare una strategia di differenziazione efficace (7 consigli pratici)


Tornando a noi, brand positioning letteralmente è il “posizionamento del brand”.


Per realizzare un buon brand positioning è necessario, quindi, creare una sorta di associazione mentale negli utenti: bisogno-brand.

Per esempio…

Bisogno: una cena a base di carne pregiata in un ambiente raffinato con degli ottimi abbinamenti di vino ed un servizio di alto livello a pochi passi da casa mia.

Brand: il tuo locale posizionato a pochi passi dal centro in aperta campagna specializzato in carni e vini pregiati con personale preparato al top, in divisa e un ambiente silenzioso, raffinato e di classe.

Non qualsiasi ristorante del paese, ma un ristorante che risponde ad esigenze specifiche con caratteristiche specifiche e unico nella tua zona. Se qualcuno desidera una cena a base di pesce o vuole fare una tavolata con bambini piccoli che vogliono giocare e correre tra i tavoli non viene e non può venire da te.   

Oppure…

Bisogno: un negozio che vende detersivi per la casa biologici e ricaricabili che non danneggiano l’ambiente e che si trova a pochi passi da casa tua e, magari, fa anche consegne a domicilio.

Brand: il tuo negozio, unico in zona, che vende solo prodotti bio ed offre un servizio di prenotazione e consegna oppure uno shop online su cui ordinare i prodotti che poi vengono consegnati a domicilio. 

E se non ho un attività locale ma sono un professionista? Bene…

Bisogno: un esperto che mi aiuti ad ottenere prestiti e finanziamenti senza chiedermi soldi prima.

Brand: il tuo studio, unico in zona, ad offrire pratiche con pagamenti a prestito erogato. 

Chiaro?

Hai capito cosa significa avere un brand ed “essere primo nella mente” dei tuoi clienti o dei tuoi potenziali clienti? 

Adesso passiamo alla pratica.

Come creare un posizionamento di brand

Il primo passo da fare per posizionare al meglio il proprio brand è quello di analizzare bene il mercato.

Analizzare il mercato significa studiare a fondo il territorio in cui si opera, il target di riferimento e le aziende concorrenti con i loro punti di forza e i loro punti di debolezza.

Questo sarà necessario per capire come e con quale strategia posizionarsi in modo da penetrarlo e guadagnare quote. 

Anche in questo caso ho già affrontato l’argomento in un post dedicato che puoi trovare qui:

Guida completa all’analisi di mercato: come si fa e a cosa serve

Una volta fatte tutte le analisi descritte e trovato l’elemento o gli elementi differenzianti, bisognerà mettere a punto una strategia e dei canali di comunicazione per diffondere ed affermare la propria posizione. 

Anche in questo caso ho approfondito i diversi aspetti con degli articoli dedicati:

Come creare un piano di comunicazione  

(per creare una strategia e un piano di comunicazione)

Social media marketing in 5 punti e Guida a Facebook ADS 

(per aiutarti a diffondere i tuoi contenuti, le tue offerte e ad affermare il tuo posizionamento)

I vantaggi di un buon brand positioning 

Definire bene il tuo brand position ti consentirà di ottenere una serie di vantaggi che, se ben preservati, potrai sfruttare anche nel lungo termine.

Posizionarsi da subito in maniera efficace sul mercato ti darà una marcia in più e significherà ottenere un vantaggio competitivo che farà crescere la tua attività in modo rapido dandoti il giusto distacco dai concorrenti!

Ma come puoi fare a capire se hai un buon posizionamento di brand?

Lascia che ti presenti il brand positioning statement…

Il brand positioning statement o BPS

Sapresti definire in poche parole la tua azienda e le sue peculiarità specifiche? 

Questo è il brand positioning statement!

Definire nettamente (fare una dichiarazione – uno statement, appunto) la vera anima di un’azienda, la sua unicità, le sue peculiarità migliori, i vantaggi dei suoi prodotti/servizi, il target di riferimento, i benefici che si ottengono usando quel determinato prodotto/servizio e le motivazioni per le quali si dovrebbero ritenere vere le affermazioni pubblicizzate.

Il BPS serve ad identificarsi meglio e a farsi meglio identificare, è una dichiarazione di ciò che è la tua azienda e i prodotti/servizi che offre.

Un ottimo modello di BPS che ho adottato dal libro di Marco De vegliaZero Concorrenti” 

È il seguente:

[nome brand] si occupa di [settore]. A differenza dei competitor [scrivi in cosa ti differenzi] e questo per l’utente finale significa [il principale beneficio per l’utente che sceglie te al posto di un competitor]

Volendo passare dalla teoria alla pratica, ti indico qualche esempio di buon brand positioning

Esempi e strategie per il posizionamento del brand

Sturbucks:
In questo caso il posizionamento del brand si basa soprattutto sulla user experience: ti vendo un caffè o un cappuccino con un prodotto dolciario, quindi stessi beni acquistabili al bar, ma ad un prezzo più elevato perché ti regalo un’esperienza unica, un’atmosfera irripetibile e confortevole che puoi ritrovare ovunque nel mondo anche quando sei lontano da casa. 

Prezzo più alto legato ad un’esperienza che ti rende anche parte di una nicchia di persone disposte a spendere di più.


Altri esempi, in campo automobilistico potrebbero essere: Dacia che vende auto a basso costo e qualità non eccelsa o BMW che vende auto ad alto costo di alta qualità.

Molto dipende dalla strategia usata e dai punti di forza che si sono scelti: qualità, prezzo, user experience… Come detto, per scegliere bene la leva su cui basarsi occorre fare un’ottima analisi di mercato.

Brand positioning e potenziamento aziendale

Sarebbe da ingenui pensare che una volta raggiunto un certo posizionamento nel mercato non sia più necessario preoccuparsene.

Il monitoraggio del posizionamento consente di dare continuità all’azienda e di correggere il tiro se, ad esempio, l’ingresso sul mercato di nuovi competitors dovesse richiederlo. Condividere i propri valori con i clienti, rinnovare la propria mission e fidelizzare i clienti rientra nel più ampio lavoro del monitoraggio e dell’affermazione costante del proprio posizionamento, per non perdere clienti e non temere la concorrenza.

Per finire mi piacerebbe consigliarti alcuni libri sull’argomento…

Libri sul brand positioning

Tra quelli che mi sento di consigliarti c’è sicuramente il libro (già citato) di Marco de Vegliazero concorrenti”. L’ho letto personalmente e mi ha aperto davvero la mente.

Esistono altri testi, rinomati per la loro qualità come “brand positioning” di Mariano Diotto e “Il posizionamento, la battaglia per le vostre menti” di Al Ries e Jack Trout.

Il tema affrontato in questo articolo richiede molta attenzione e dedizione e non è pensabile descriverlo a pieno in un singolo scritto. Ad ogni modo mi auguro di averti comunque dato una buona base di partenza.
 

Per qualsiasi dubbio o chiarimento ti invito ad utilizzare il modulo dei commenti. 

Ti saluto e ti auguro un buon brand positioning 🙂

Cos’è il Brand Positioning e come Costruirlo. Definizione, esempi e strategie

Ferdinando Signorelli

ADS Specialist per liberi professionisti e Imprenditori. Appassionato in strategie di differenziazione e positioning ed esperto in strategie e sviluppo di business online. In 12 anni ha lavorato per diverse web agency ed ha creato ADV Signorelli, la sua Agenzia di Digital Marketing. Se hai delle idee ma non sai da dove cominciare o hai già intrapreso un cammino ma non hai risultati che desideri, allora contattaci e valutiamo insieme una collaborazione sotto forma di Formazione, Coaching o Servizi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *