Piano editoriale: cos’è e cosa NON è (+ modello)

piano editoriale

In rete ci sono tante ricerche che attestano un dato che ormai non fa notizia e che anche tu sicuramente conosci: la stragrande maggioranza dei business avviati online fallisce e solo una piccola parte riesce a funzionare.

Ok, ma qual è il problema? La strategia!

Per mettere su un business online, e fare la differenza, c’è bisogno di una strategia ben precisa che comprenda un piano editoriale ed oggi affronteremo proprio questo aspetto.

A cosa serve, cos’è e cosa NON è il piano editoriale (non il calendario)

Il piano editoriale è un piano di comunicazione sviluppato sulla base di un business plan e serve a definire:

Spesso si tende a confondere il piano editoriale con il calendario editoriale che, invece, è solo la lista delle pubblicazioni organizzate con determinate cadenze ed una precisa alternanza di argomenti e tipologie di contenuti. In pratica, il calendario editoriale non è altro che la punta dell’iceberg.

Cosa c’è sotto l’iceberg?

  1. Studio del brand
  2. Studio del target e dei competitor
  3. Declinazione del tuo posizionamento nel mercato
  4. Declinazione degli obiettivi principali
  5. Declinazione della strategia e dello stile di comunicazione
  6. Declinazione degli obiettivi intermedi (utili a raggiungere gli obiettivi principali)

I primi 4 punti riguardano anche, e soprattutto, il business plan, mentre i punti 5 e 6 riguardano in modo più specifico l’operatività sul campo.

Consigli e idee su come creare e fare un piano editoriale di successo per il blog e per i social media

Per aiutarti a creare un piano editoriale di successo, indipendentemente che tu voglia utilizzarlo per sviluppare il calendario editoriale del blog o dei social media (magari per entrambi è meglio), più che dei consigli vorrei approfondire i punti esposti in precedenza.
In questo modo, se continuerai la lettura operativamente con carta e penna, scrivendo nero su bianco tutto, troverai sicuramente spunti e idee positive e produttive.

Sei pronto? Partiamo…

1) Studio del brand

Declina (nero su bianco) la mission e i valori:

Mission
Scrivi in poche righe l’obiettivo ideale del tuo brand, per esempio, nel mio caso:
aiutare le persone a raggiungere la libertà e l’indipendenza economica grazie alle proprie passioni e al web.
Valori
Scrivi in poche righe i valori del tuo brand, per esempio:
ottimismo, positività, lungimiranza ecc…

2) Studio del Target e dei competitor

Studia i dettagli demografici, gli interessi, i problemi da risolvere e i luoghi comuni da sfatare:

Dettagli demografici
Che età hanno i tuoi utenti in target? Sono uomini? Donne? Entrambi i sessi? Sono prevalentemente in aree metropolitane? In periferia? Nord? Sud? Centro? (analizza i fan dei tuoi competitor, se ne hai la possibilità analizza gli insight di facebook, cerca i siti che offrono prodotti e servizi simili o correlati ai tuoi ed osserva gli utenti).
Interessi
Quali sono i loro interessi? (ripeti le stesse analisi fatte sopra – fan dei competitor, facebook insight, portali, siti, e-commerce frequentati… Amazon, Zalando ecc… )
Problemi da risolvere e luoghi comuni da sfatare
Ancora, ripeti le stesse analisi fatte sopra, per esempio nel mio settore i principali luoghi comuni potrebbero essere che tutto è facile, tutto è gratis, tutto è subito, veloce, in pochi clic, tutto è per tutti ecc… uno dei principali problemi potrebbe essere la sovrabbondanza di materiali, informazioni e offerta.
I problemi tecnici? (realizzazione sito/blog, plugin…). I problemi strategici? (aumento visite, follower, interazioni…)

3) Declinazione del tuo posizionamento nel mercato

Scrivi (in una frase breve) qualcosa che rappresenti il tuo brand, i suoi valori e la sua unicità. Prova ad usare uno schema del genere:

“Io sono [nome brand] e mi occupo di [settore]. A differenza dei [competitor] faccio [scrivi in cosa ti differenzi] e questo per l’utente finale significa [il principale beneficio per l’utente che sceglie te al posto di un competitor]”

4) Declinazione dell’offerta e degli obiettivi di business

Riguardo gli obiettivi di business solitamente il risultato finale desiderato corrisponde a: Aumentare i clienti, le vendite e il fatturato!

La cosa importante, però, è sapere che, per raggiungere questi “macro obiettivi”, bisogna fissarne altri intermedi e raggiungerli passo dopo passo.

Lo vedremo più avanti in modo più approfondito…

Attenzione però… (ecco perchè ho usato il condizionale) per ottenere clienti, vendite e fatturato, oltre a tutto il resto di cui stiamo parlando, devi conoscere bene i tuoi prodotti/servizi. In pratica, la tua offerta.

Spesso lavoro con aziende (anche grandi) che dopo decenni di operatività fanno fatica ad indicarmi i loro prodotti/servizi e non hanno ancora uno schema preciso di ciò che fanno, di come lo fanno e del perché qualcuno dovrebbe scegliere loro e non la concorrenza. Ricevo sempre risposte confuse e farraginose, in alcuni casi provano (improvvisando) a vendere servizi di cui non sanno nulla. Gravissimo.
Fai poco, fallo bene, fallo con cognizione di causa!

Scrivi caratteristiche, benefici e peculiarità della tua offerta, per esempio:

Caratteristiche
facile, veloce, per tutti, non per tutti ecc…
Benefici
Fa risparmiare tempo, fa risparmiare soldi ecc…
Peculiarità dell’offerta
Scrivi in poche parole ciò che differenzia la tua offerta (i tuoi prodotti/servizi) dagli altri. Che non sia il prezzo più basso ma qualcosa di valore in aggiunta o, almeno, qualcosa che faccia percepire questo. Per esempio, se tutti offrono un’assistenza generica per gli utenti, tu offri un bonus vip che consente ai pochi clienti che lo ricevono di usufruire di una consulenza personalizzata. Qualcosa che si presenti di lusso e su misura, fuori dal comune.

Con questa consapevolezza tutta la comunicazione e gli obiettivi saranno cuciti su qualcosa di preciso e saranno efficienti.

Questo è il punto su cui cadono tutti!

Puoi fare tutte le strategie e la comunicazione che vuoi ma se non lo fai basandoti su qualcosa di preciso, con un fine preciso, se non lavori su qualcosa che conosci bene… non c’è verso… è tutto calibrato male e a caso. Ecco perché i risultati non arrivano.

Quindi scrivi caratteristiche, benefici e peculiarità della tua offerta e calibra tutto il resto su questo.

5) Declinazione della strategia e dello stile di comunicazione

Scegli gli argomenti del calendario editoriale facendo una keyword research e un’analisi del sentiment degli argomenti che intendi trattare. Includi in questa fase anche tutte le analisi descritte in precedenza riguardo il target e i competitor.

Per ciò che riguarda invece lo stile di comunicazione scrivi, in poche parole, come deve apparire il tuo brand. Per esempio:
Concreto, distaccato, colloquiale, amichevole, aggressivo, irriverente, ironico, serio ecc…

6) Declinazione degli obiettivi intermedi

Gli obiettivi intermedi sono quelli che ti aiuteranno a raggiungere quello finale più grande ed importante.
Sono fondamentali perché ti aiutano a restare focalizzato, a non perderti, a non procrastinare e ad avvicinarti passo dopo passo all’obiettivo più grande.

Gli obiettivi, per essere validi ed efficienti, devono essere SMART.

SMART come intelligente ma soprattutto:

S = Specific (Specifici)
M = Measurable (Misurabili)
A = Achievable (Raggiungibili)
R = Realistic (Realistici)
T = Time-Based (Temporizzabili)

Uno dei tanti obiettivi intermedi, per esempio, potrebbe essere:

“realizzare un nuovo sito [specifico] con almeno 6 articoli di blog [misurabile] entro il giorno XX [raggiungibile] e mostrarlo almeno a 1000 persone [realistico] entro il giorno XX [temporizzabile]”

Infine, la tabella di marcia, il calendario editoriale

Come già detto, il calendario editoriale è la punta dell’iceberg e serve a definire la lista delle pubblicazioni organizzate con determinate cadenze ed una precisa alternanza di argomenti e tipologie di contenuti.

Gli strumenti e gli elementi di un calendario editoriale

Normalmente il calendario editoriale è un file excel o meglio ancora un file condiviso su Drive che contiene (più o meno) i seguenti elementi:

  • bozza del titolo (del post social o dell’articolo del blog)
  • note sull’argomento trattato (eventuali link, parole chiave, fonti etc.)
  • categoria o tag (se parliamo di blog) – canali (se parliamo di social)
  • tipologia di contenuto (testo, video, infografica, intervista, tutorial, sondaggio etc.)
  • valore che il contenuto trasmette (conoscenza, esperienza, aggiornamento, miglioramento lavoro, risparmio tempo, networking)
  • obiettivo del contenuto (informare, educare, coinvolgere, intrattenere)
  • a quale pubblico è destinato (pubblico freddo che non ci conosce, pubblico che ci conosce e che stiamo fidelizzando, pubblico fidelizzato e pronto all’acquisto o già clienti)
  • data di pubblicazione

Se si lavora in team si potrebbe anche aggiungere autore e data consegna.

Modelli di calendario editoriale

Sulla base dello schema precedente ho creato un piccolo modello condiviso su Drive.
Copialo e usalo come ti pare, ovviamente è una mia bozza ed ognuno lo troverà più o meno congeniale alle proprie esigenze ma può essere un buon punto di partenza.

Ecco il link al modello… => https://goo.gl/RUkCXF

Cosa devi fare adesso?

Fammi sapere nei commenti se questo articolo ed il modello ti sono stati utili ed hanno apportato qualche modifica propositiva e costruttiva al tuo business 😉

P.S. Va bene anche un tuo pensiero, un feedback o una condivisione social, te ne sarò grato.

Vuoi un aiuto? Richiedimi una consulenza, getteremo insieme le basi per il tuo piano editoriale!

Grazie e alla prossima!

Piano editoriale: cos’è e cosa NON è (+ modello)

Ferdinando Signorelli

ADS Specialist per liberi professionisti e Imprenditori. Appassionato in strategie di differenziazione e positioning ed esperto in strategie e sviluppo di business online. In 12 anni ha lavorato per diverse web agency ed ha creato ADV Signorelli, la sua Agenzia di Digital Marketing. Se hai delle idee ma non sai da dove cominciare o hai già intrapreso un cammino ma non hai risultati che desideri, allora contattaci e valutiamo insieme una collaborazione sotto forma di Formazione, Coaching o Servizi.

2 pensieri su “Piano editoriale: cos’è e cosa NON è (+ modello)

  • 6 Agosto 2017 alle 20:33
    Permalink

    Ciao, complimenti e grazie per il bellissimo lavoro che fai nel tuo blog. Post molto utili ed interessanti 😉 Nel punto 2, “Studio del Target e dei competitor” … con quali mezzi effettuare queste ricerche? Grazie.

    Rispondi
    • 8 Agosto 2017 alle 8:19
      Permalink

      Ciao Gianluca,
      grazie per i complimenti 🙂
      Per il punto 2 (come dicevo nell’articolo) se ne hai la possibilità analizza gli insight di facebook per i dati demografici e gli interessi, altrimenti cerca i siti o personaggi (e relative pagine social) che offrono prodotti e servizi simili o correlati ai tuoi ed osserva gli utenti attraverso commenti, like etc. Guarda che luoghi digitali frequentano i fan dei tuoi competitor e come si comportano…
      Per esempio, vai su linkedin e guarda quelli che seguono i tuoi competitor, da lì puoi farti un’idea precisa di chi sono, cosa fanno, se commentano, partecipano etc.
      Puoi fare lo stesso su Facebook e su qualsiasi altro social. Puoi farti un’idea (più o meno precisa) del tuo target e di come potresti provare ad essere più utile dei tuoi competitor (o semplicemente diverso ed alternativo) per portarli a te.
      Probabilmente esistono software che fanno (in un certo senso) questo, per esempio in buzzsumo.com puoi digitare una key e scoprire chi sono gli influencer o gli articoli rilevanti per il tuo topic ma poi devi comunque andare a guardare i fan e come si comportano.
      Spero di esserti stato utile e ovviamente se qualcuno all’ascolto volesse consigliare qualche software o tool ben venga 🙂

      Rispondi

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