Come fare un Business Plan: definizione, esempi e modello excel

business plan

Non esiste un progetto imprenditoriale senza un business plan! Vediamo insieme come crearlo partendo dalla base…

Alla fine di questa guida avrai un modello excel da scaricare e compilare secondo le indicazioni che stai per leggere. Quindi, segui tutto con attenzione fino alla fine per realizzare il tuo piano di business 🙂

Business plan definizione

Il business plan è un documento che descrive gli aspetti fondamentali di un piano imprenditoriale. In questo documento vengono descritti gli obiettivi, le strategie e le previsioni finanziarie del business. E’ una vera e propria guida strategica da consultare e tenere sempre presente. Spesso è anche usato per chiedere finanziamenti a supporto del progetto.

È importante considerare che il business plan non è un documento statico ma dinamico e va aggiornato man mano che l’azienda cresce e si modifica…

Vediamo ora come realizzare, in modo pratico, un buon business plan.

Come fare un business plan

Iniziamo col dire che il business plan è composto da due macroaree: 

  • una parte descrittiva
  • una parte numerica

La prima parte è quella in cui si descrive il progetto, il mercato e le risorse necessarie.

La seconda parte è dedicata alle risorse finanziarie, economiche e patrimoniali di cui si dispone, alle ipotesi di fatturati e costi e alla sostenibilità del progetto.

Vediamo nel dettaglio uno schema in 7 punti che può aiutarci a realizzare il business plan:

Schema business plan

Parte descrittiva

Iniziamo con un elenco che mostri in modo dettagliato il progetto, il mercato e le risorse necessarie:

1 Executive Summary

Il primo passo per dar vita al business plan è realizzare quello che tutti conoscono con il nome di “Executive Summary”. 

E’ un riassunto del piano ed è una delle parti più importanti del documento perché rende una visione globale e al contempo precisa del progetto imprenditoriale.

Questa parte è come un sommario e pertanto deve essere chiara e semplice ma al contempo precisa e accattivante per mantenere alto l’interesse di chi dovrà leggerla. 

La forma e il contenuto dell’executive summary dipendono dall’obiettivo per cui si realizza il piano. Se si intende chiedere finanziamenti, ad esempio, è bene porre l’attenzione sulla sostenibilità del progetto e sui risvolti economici positivi ipotizzati. 

È importante non essere prolissi, questa parte deve essere lunga al massimo 4 pagine per non annoiare chi lo legge e mantenere alta l’attenzione.

2 Azienda

Dopo l’executive summary si passa alla descrizione dell’azienda. Da questo momento si entra nel cuore del business plan illustrando l’azienda, la sua natura e le principali caratteristiche. 

  • Qual è la mission aziendale?
  • Quali sono i suoi obiettivi? 

Queste sono informazioni che in questa fase non devono mancare!

Dedica delle righe anche alla storia aziendale. Date, step importanti, obiettivi raggiunti e organizzazione dell’azienda


In questa fase descrittiva indica anche: 

  • il tipo di mercato in cui ci si colloca l’azienda
  • quali sono i competitor
  • come ci si pone rispetto a loro 

Quindi in sintesi, in questa parte è bene indicare in quale settore opera l’azienda, quali sono i suoi obiettivi, i suoi punti di forza e come vengono gestiti i punti di debolezza e le eventuali criticità, quali sono gli obiettivi già raggiunti e quelli previsti.

3 Prodotto e processo

In questa fase si descrivono i prodotti, i servizi e i processi che ne caratterizzano la realizzazione.

Nella descrizione dei prodotti/servizi è importante valorizzarne le caratteristiche e le potenzialità in termini di pregi e vantaggi.

Se il prodotto/servizio non è ancora sul mercato, come nel caso di una start up, è necessario indicare i tempi e gli step previsti per il lancio sul mercato. Il cosiddetto “time to market”.

Nella descrizione, ovviamente, non deve mancare l’analisi del tipo di bisogno a cui risponde quel prodotto o servizio e il suo posizionamento sul mercato (che verrà poi approfondito nel dettaglio in una fase successiva).

  • Se si tratta di un prodotto fisico, oltre ai vantaggi rispetto ai competitor e il prezzo, è bene che vengano descritte le sue caratteristiche, le informazioni riguardanti le sue finalità e l’uso che si andrà a fare di questo prodotto.
  • Se si tratta di un servizio, invece, è bene descriverne le modalità di realizzazione e vendita. Anche qui, ovviamente, è importante sottolineare i vantaggi rispetto ai competitor e il prezzo.

In questa fase è meglio non lasciare nulla al caso e mantenere un tono sobrio, evitando di eccedere con l’enfasi, per non risultare stucchevoli con il rischio di perdere credibilità e interesse.

Quando, invece, parliamo del “processo” ci riferiamo al ciclo di vita del prodotto/servizio dalla sua nascita fino alla commercializzazione e alla sua fruizione da parte del cliente.

4 Analisi di mercato e piano operativo 

Questo step è immediatamente successivo alla descrizione del prodotto/servizio. 

In pratica, dopo aver descritto le caratteristiche e i vantaggi del prodotto è bene indicare:

  • come ci si vuole collocare sul mercato rispetto ai competitor
  • con quali differenze
  • quali sono i valori aggiunti e i punti di forza del nostro prodotto/servizio

Per l’analisi di mercato dai anche un’occhiata a quest’altro articolo.

Una volta analizzato il mercato di riferimento è bene illustrare il piano operativo nel concreto: 

  • quali sono le strategie che intendi mettere in campo per raggiungere determinati obiettivi di vendita? 
  • su quali leve promozionali farai affidamento e come farai ad abbattere eventuali barriere all’ingresso? 

Anche in questa fase è necessario essere precisi e pratici e definire bene come sarà organizzato il lavoro, quali saranno le tecniche produttive, le politiche che si adotteranno nei rapporti con i fornitori e con i clienti.


Quindi, in questa fase, dovrai sviluppare bene alcuni punti che possiamo sintetizzare in questo modo: nascita e crescita del prodotto, il suo ciclo di vita, la presenza dell’azienda nella fase successiva alla vendita e le modalità di fidelizzazione del cliente.

5 Management e organizzazione

Questa parte del business plan risponde alla domanda più semplice e diretta possibile: chi fa cosa? 

È il momento di presentare l’organigramma aziendale e di definire le funzioni e le responsabilità delle persone che ne fanno parte.

Le risorse che lavorano al tuo progetto devono avere competenze e caratteristiche tali da essere all’altezza del ruolo che rivestono nella società. 

Nelle aziende, si sa, spesso sono le persone che fanno la differenza e che determinano negativamente o positivamente la buona riuscita o meno di un progetto.

Ogni risorsa deve avere un ruolo definito e occupare un posto nell’organigramma in base alle sue conoscenze e competenze. 

Questo dà un’idea di azienda solida, stabile e ben organizzata. 

Se necessario, per esempio in un’azienda grande, sarebbe bene allegare anche i CV delle risorse umane coinvolte nelle varie fasi di produzione e sviluppo del progetto.

Parte numerica

In questi ultimi due punti metterai in luce i numeri del tuo business plan. Sarà la parte in cui evidenzierai gli aspetti economici, finanziari e patrimoniali che sostengono e sosterranno le idee e lo sviluppo del progetto.

6 Analisi finanziaria 

In questa macro area del business plan vanno indicate nel dettaglio le situazioni patrimoniali e finanziarie dell’azienda. 

Va quindi analizzato lo stato patrimoniale, la giacenza di fondi economici disponibili e il relativo rendiconto (oppure le previsioni realistiche dei vari flussi di cassa in entrata e uscita, in caso di start up). 

Inoltre, se si tratta di una start up, va indicato il fabbisogno economico per avviare l’attività, quello che si possiede, quello che si chiede per essere finanziati e, in quest’ultimo caso, va indicato anche una stima dell’uso che si intende fare di questi capitali. 

Nello specifico è bene predisporre un’analisi del cosiddetto “break even point”, ossia il punto di pareggio; il momento in cui l’azienda, vendendo quel determinato prodotto/servizio a quel determinato costo, ha raggiunto il pareggio ed ha coperto le spese sostenute.

Da quel punto in poi parte la vera e propria analisi dell’evoluzione del guadagno effettivo.

Bisogna, ovviamente, valutare i costi fissi che si sostengono come affitto, stipendi, tasse, strumenti di lavoro, materie prime etc.

Come è chiaro, questa parte del business plan, più tecnica e matematica, risponde a delle domande finanziarie e amministrative che consentiranno ad eventuali finanziatori di approvare o meno un prestito e consentiranno a te di valutare nel dettaglio la sostenibilità del progetto.

7 Analisi dei rischi

In questa fase, dopo aver snocciolato tutti i punti precedenti, si passa all’analisi dei rischi aziendali, da mettere in preventivo prima della partenza, e alla delineazione delle procedure interne per avere un punto su cosa ci si potrebbe aspettare e come muoversi di conseguenza. 

Esempio di Business 

(riassumiamo con uno schema visivo in versione compatta)

Volendo riassumere e sintetizzare tutto ciò che hai letto in un pratico schema visivo e compatto, potresti creare il tuo business plan seguendo questo grafico di esempio (ricorda che più in basso hai anche un modello completo da scaricare e compilare):

schema business plan

Non solo….

Lean Business Plan

Se per caso la complessità di questo argomento ti ha un po’ scoraggiato, niente paura!

Esiste un metodo per rendere tutto più snello e meno articolato. Si chiama Lean Business Plan

Con questo metodo ci si focalizza solo sugli aspetti salienti. Il risultato è un piano più snello che si basa su 4 domande veloci e dirette, ossia:

  • Cosa farai?
  • Come lo farai?
  • Chi farà cosa?
  • Quali sono i risultati che intendi ottenere

Questo modello più smart consente anche modifiche veloci e semplici in itinere, cosa che solitamente pesa molto in un business plan classico. 

Quali documenti allegare in un business plan classico?

Di solito, per rendere il business plan più completo si allegano una serie di documenti come prova delle ipotesi effettuate e delle informazioni inserite.

Si è soliti allagare lo Stato Economico, il conto economico, i preventivi dei fornitori, i contratti stipulati, eventuali brevetti e il cv dei soci (per mettere in evidenza le competenze).

E’ consigliabile, poi, per dare un valore più formale, aggiungere una copertina con titolo e un indice per rendere più semplice la consultazione.

Ovviamente il documento deve essere privo di errori di ortografia e grammaticali e refusi vari e deve essere stampato e rilegato in modo professionale.

Questo articolo è stato complesso e lungo, lo so ma l’argomento trattato lo richiedeva!

Business Plan Excel

Ti lascio qui un mio modello di esempio excel, compilalo seguendo questa guida e in bocca al lupo. Clicca sul link qui in basso per scaricarlo!

Business Plan Excel

Spero di esserti stato d’aiuto e per qualsiasi necessità, soprattutto per ciò che riguarda il Marketing, non esitare a contattarmi 🙂 

Come fare un Business Plan: definizione, esempi e modello excel

Ferdinando Signorelli

Consulente Marketing per liberi professionisti e Imprenditori. Appassionato in strategie di differenziazione e positioning ed esperto in strategie e sviluppo di business online. In 12 anni ha lavorato per diverse web agency ed ha creato ADV Signorelli, la sua attività di Consulenza e Servizi di Marketing. Se cerchi un partner per il marketing della tua attività, prenota un appuntamento. Se vuoi controllare l'efficacia del tuo marketing, scarica la checklist del piano marketing.

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