Questo articolo nasce dal desiderio di fare un po’ di chiarezza in merito ad una questione antica ma mai abbastanza nota, l’utilizzo indiscriminato, inconsapevole e spesso scellerato delle categorie e dei tag.
Quanti di voi conoscono l’utilità delle categorie, dei tag, la loro differenza e il corretto utilizzo di questi archivi?
Tu come li usi?
Proviamo a fare un po’ di chiarezza:
Categorie e Tag
Le categorie e i tag sono degli archivi che servono ad ordinare i contenuti suddividendoli per argomenti-categorie. I tag, essendo degli archivi, sono praticamente delle categorie. Allora qual è la differenza?
La differenza
La differenza sta nella scelta del tipo di organizzazione degli argomenti. Questa scelta va fatta a monte nel piano editoriale o, meglio ancora, nella progettazione dell’architettura dell’informazione e della user experience.
Solitamente si dividono gli argomenti in macroaree e in sottoaree partendo dal generale e andando allo specifico e, di solito, gli archivi ti di categorie rappresentano le macroaree e quelli dei tag sono utilizzati per le aree/sezioni più specifiche.
Per esempio:
in un e-commerce di scarpe le categorie potrebbero essere scarpe uomo, scarpe donna, bambino ecc… mentre i tag potrebbero essere i nomi delle marche (Nike, Puma ecc…).
L’utilizzo
Questo tipo di suddivisione potrebbe tornare utile all’architettura dell’informazione e alla user experience, in quanto gli utenti potrebbero avere delle voci di menu in cui poter cercare le scarpe per marca o per tipologia.
Gli errori più comuni
Uno degli errori più comuni è l’utilizzo selvaggio dei tag! Spesso, chi scrive gli articoli non ha direttive o regole imposte da una redazione o da un responsabile tecnicamente preparato, quindi comincia ad inserire tag a fine articolo pensando di sottolineare le parole (secondo lui) più rilevanti del contenuto appena scritto.
Risultato?
Il blog si presenterà con un’infinità di tag simili, se non duplicati, con la stessa parola scritta con iniziale maiuscola, minuscola, al plurale, al singolare e, cosa ancora più grave, cliccando sui link dei tag spesso si finisce in un archivio con un solo articolo.
Tutto questo, ovviamente, vanifica il senso di archivio e di catalogazione che, come detto, dovrebbe essere a monte.
Che senso hanno due archivi del tipo: “Facebook” e “facebook”, ciascuno contenente un solo articolo in cui si parla di tutt’altro ma, per caso, una volta si è nominato facebook?
E l’utilizzo SEO delle categorie e dei tag?
Altro aspetto da non sottovalutare è il potenziale SEO degli archivi, praticamente inutilizzato.
Abbiamo detto che le categorie e i tag sono archivi e che, come tutti gli archivi, servono a catalogare e ad organizzare documenti, contenuti e quant’altro.
Ma, come dovremmo sapere, Google “AMA” i contenuti ben organizzati e strutturati. Quindi quale migliore strumento per farsi voler bene dal nostro motore di ricerca?
Conclusioni
Con un po’ di anlisi e strategia, le categorie e i tag, possono diventare delle pagine mirate su keyword specifiche molto ricercate e, con un minimo di ottimizzazione SEO su title e description, possono risultare davvero appetibili per i motori di ricerca e portare molto traffico al nostro blog.
Allora? Perchè sprecare questa grande opportunità?
E tu? Cosa ne pensi? Come usi categorie e tag? Lascia la tua testimonianza e la tua esperienza utilizzando il modulo dei commenti in basso e, se questo articolo ti è piaciuto, non dimenticare di condividerlo su uno o più social tra questi in basso.
Grazie e alla prossima!
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Grazie Ferdinando per avere condiviso la tua esperienza nel tuo articolo. Molto utile per chiarire la differenza tra Categorie e Tag. Ti seguo sempre, buon lavoro Gabriello
Grazie a te per il feedback Gabriello!
Sono sempre molto graditi 😉
Ferdinndo