Pilla Article: cosa sono e perchè inserirli nel piano editoriale

pillar article

Da tempo notavo su blog e social network un certo interesse riguardo un argomento che inizialmente credevo di non conoscere ma che poi ho capito essere un topic ben noto e datato. L’unico problema era che non mi sovveniva il termine 🙂
Ovviamente ho pensato che, come me, sicuramente in giro c’è ancora qualche ritardatario o curioso che abbia voglia di approfondire. Parliamo di Pillar Article.

Questi i punti salienti:

Cos’è un Pillar Article ?

Perché è importante avere dei Pillar Articles nel proprio Blog? Quali sono e per chi sono i benefici?

Pillar Article, UX e SEO

La vecchia SEO e i pilastri non troppo pilasti…

La SEO e il Content Marketing si fanno con un Piano Editoriale che preveda “n” Pillar Article ben mirati

Cos’è un Pyllar Article ?

Il concetto di “Pillar Article” (Articolo pilastro) fu introdotto nel 2006 da Yaro Starak con un post intitolato 10 Techniques for Finding Blog Readers

Nel 2009 l’argomento fu ripreso e trattato dal nostro Davide Pozzi del Tagliaerbe e in quest’ultimo anno è tornato alla ribalta grazie ad alcune rivisitazioni del tema fatte prima da Benedetto Motisi con questo articolo pubblicato il 12 Novembre 2014 su webhouseit.com e poi nell’ ottobre 2015 da Francesco Margherita.

In pratica, l’articolo pilastro, è un articolo che tratta un argomento in modo molto accurato, completo e profondo. Non è semplicemente un articolo molto lungo, ma un articolo che cerca di trattare tutti gli argomenti possibili e attinenti che ruotano intorno al principale concetto-chiave del contenuto.

Questo serve a far sì che il contenuto possa soddisfare nel modo più completo possibile le esigenze dell’utente e possa essere considerato un contenuto valido, esaustivo e solido proprio come un pilastro. Un articolo destinato a mantenere il proprio valore e la propria utilità nel tempo.

Perché è importante avere dei Pillar Articles nel proprio Blog?
Quali sono e per chi sono i benefici?

I benefici sono per gli utenti e per l’autore. Quali sono?

Per l’utente:
il beneficio di trovare una soluzione ad un problema o di colmare un vuoto di conoscenza.

La maggior parte dei Pillar Article sono i classici articoli “How to”, quelli che in pratica ti insegnano come fare qualcosa, per esempio tutorial, guide ecc…

Per l’autore:

Accrescere la propria autorità in una determinata area di interesse e creare un contenuto che sia destinato ad essere consultato più volte e da più persone nel tempo. Tutto questo genera traffico continuo e costante verso le proprie pagine con tutti i benefici SEO e professionali, diretti e indiretti, che ormai dovremmo conoscere.

Pillar Article, UX e SEO

pillar ux seoUn’ottima pratica, in doppia chiave SEO-Utente, è quella di spezzettare il testo in più blocchi con paragrafi e sottotitoli, per poi creare un indice all’inizio dell’articolo con i titoli cliccabili che rimandano ai vari paragrafi (come in questo articolo). In questo modo sarà possibile:

1) Migliorare l’esperienza utente dando la possibilità di navigare tra i blocchi facilmente anche se la pagina è particolarmente lunga.

2) Abbassare la frequunza di rimbalzo grazie ad una maggiore interazione con il contenuto e marcare con Heading tag, link e anchor text diverse chiavi correlate di nostro interesse.

Se non sai come si fa te lo spiego, è davvero semplice.

Prima di ogni titolo di paragrafo inserisci un DIV con un ID rappresentativo come in questo esempio:

<divi id=”parola-chiave”></div>

<h2>Qui il titolo del paragrafo con heading tag e parola chiave </h2>

Poi nell’indice che andrai a creare in alto, all’inizio dell’articolo, inserisci i link con cancelletto e id di destinazione:

<a href=”#parola-chiave”>Qui il titolo del paragrafo con link al blocco-parola chiave</a>

Se credi che sia troppo complicato ed usi wordpress, questo plugin fa tutto il lavoro per te. Non l’ho mai usato ma me lo ha segnalato il buon Ilario Gobbi che lo usa e sembra funzionare bene 😉

Altra pratica da non sottovalutare è quella di inserire link ad altri articoli del nostro blog, in questo modo amplieremo e arricchiremo l’esperienza utente e contemporaneamente abbasseremo la frequenza di rimbalzo aumentando il tempo di permanenza e le pagine viste con tutti i benefici SEO che questo comporta.

La vecchia SEO e i pilastri non troppo pilasti…

old seo pillarUn tempo, con la vecchia SEO, si usava scrivere articoli molto lunghi per poi spalmare la key di interesse all’interno del testo, con la maggior densità possibile, secondo quanto consentito dalle linee guida dei motori di ricerca (e anche di più). Oggi questa pratica non avrebbe più alcun senso e sarebbe un errore pensare che questo tipo di contenuti si possano considerare pillar article in quanto, sicuramente, rivolti più ai bot che non agli utenti. Cosa che ovviamente con i nuovi algoritmi non ha più senso né per gli uni, né per gli altri.

Quindi, in pratica, come si lavora con i Pillar Article? Qual è il giusto approccio?

La SEO e il Content Marketing
si fanno con un Piano Editoriale
che preveda “n” Pillar Article ben mirati

seo pillar goal

A questo punto è bene fare un approfondimento:

sappiamo tutti che è bene produrre e promuovere contenuti interessanti e di valore per portare traffico e visite verso le nostre pagine web. Ovviamente, per questo, facciamo un’analisi SEO del nostro settore, delle nostre chiavi di interesse e sulla base di queste creiamo un piano editoriale. Bene, in questa fase si colloca la strategia dei content Pillar.

Se lavoriamo in un’area altamente competitiva dal punto di vista SEO, sicuramente non riusciremo a portare traffico organico verso le nostre pagine puntando alle chiavi con il maggior volume di ricerche (che sono solitamente quelle più competitive in SERP).
Per questo motivo dovremo essere bravi ad individuare tutti gli argomenti correlati e con lo stesso search intent che abbiano il miglior rapporto tra attinenza-volumi di ricerca-concorrenza e provare a creare dei pillar per quegli argomenti. A volte bastano 3-4 articoli ben posizionati per portare traffico continuo e costante nel tempo verso le nostre pagine.

Cosa ne pensi? Hai già avuto esperienze al riguardo? Chiunque abbia voglia di aggiungere qualcosa è il benvenuto.

Conclusioni

Spero che questo articolo sia stato utile, di tuo interesse e che non abbia deluso eventuali aspettative. Soprattutto, mi auguro che da questo momento tu possa centrare il giusto numero di pillar nelle aree di tuo interesse e godere dei benefici di un traffico naturale, organico, stabile e duraturo 🙂

Pilla Article: cosa sono e perchè inserirli nel piano editoriale

Ferdinando Signorelli

ADS Specialist per liberi professionisti e Imprenditori. Appassionato in strategie di differenziazione e positioning ed esperto in strategie e sviluppo di business online. In 12 anni ha lavorato per diverse web agency ed ha creato ADV Signorelli, la sua Agenzia di Digital Marketing. Se hai delle idee ma non sai da dove cominciare o hai già intrapreso un cammino ma non hai risultati che desideri, allora contattaci e valutiamo insieme una collaborazione sotto forma di Formazione, Coaching o Servizi.

2 pensieri su “Pilla Article: cosa sono e perchè inserirli nel piano editoriale

  • 18 Novembre 2015 alle 20:36
    Permalink

    Complimenti per l’articolo Ferdinando, sicuramente proverò questa strategia.

    Anche se penso e ritengo che ormai, al di là del Pillar Article, questa strategia vada adottata per qualsiasi tipo di contenuto pubblichiamo sul nostro sito web.

    Il tempo dell’articolato di 300 parole fatto in dieci minuti (che mi permetto di chiamarlo il “fuffa article”) è fortunatamente passato.

    Rispondi
  • 18 Novembre 2015 alle 21:25
    Permalink

    Ciao Rodolfo,
    grazie a te per la partecipazione e per l’attenzione che metti sempre…
    Concordo, ormail l’articolo veloce per me è un miraggio… ogni volta che ne scrivo uno è un parto e ci impiego tanto lavoro ma pian piano i risultati e le soddisfazioni arrivano. Gli utenti sono contenti e anche gli autori 😉

    Rispondi

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